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27 08 2013 | Rimini | Aeradria, domani cda al rinnovo. Il commiato di Masini

Martedì, 27 Agosto 2013

rossoRimini | Aeradria, domani cda al rinnovo. Il commiato di Masini

 

I sospetti della vigilia sono stati confermati. Questa mattina Massimo Masini ha incontrato i giornalisti al primo piano del Fellini a Miramare. Parla ai giornali per l'ultima volta nelle vesti di presidente di Aeradria, la società di gestione dell'aeroporto internazionale di Rimini e San Marino. Domani l'assemblea dei soci provvederà a rinnovare il cda.
Masini si congeda ed è tutt'altro che disposto a mostrare il fianco. Vuole dimostrare come la sua gestione sia all'origine di un futuro prospero per lo scalo litoraneo e analizzare quello che secondo lui è l'unico peccato di un'amministrazione ormai alla death line, con in piedi una procedura di concordato a seguito di un accumulo di quasi 50milioni di euro di buco. Dà anche una notizia. Nella primavera del 2014 grazie a una più intensa collaborazione con Transaero (voli di linea sette giorni su sette) da Rimini si potrà arrivare e Pechino, con scalo ovviamente a Mosca. Su questo il presidente non ha dubbi.

 
"Quello che sta per finire è uno degli anni oggettivamente più difficili. Posso però confermare, dopo otto mesi di impegno nella procedura di concordato, che di fronte a un piano prudenziale da 580mila passeggeri noi chiuderemo con 600mila. Le previsioni del piano industriale si stanno realizzando". A questo punto un po' di storico: il miglior anno è stato il 2011 quando grazie alla collaborazione con WindJet a Miramare sono sbarcati in oltre 920mila. Segue il 2012 (l'anno delle crisi con WindJet che dalla primavera ha portato al taglio di 11 collegamenti) con 796mila sbarchi, poi il 1972 con 558mila e il 2010 con 552mila passeggeri.


La nota positiva, di fronte al miraggio del milione di passeggeri, mai raggiunto, è comunque nella scelta di mantenere nel 2013 solo quei voli consolidati su Rimini il cui risultato economico finale fosse positivo (cioè, nel caso di quelli per cui sono stati previsti investimenti in marketing, solo qualora i ricavi abbiano superato gli investimenti). "Per questo il volo su Roma non ce più", dice Masini. Da qui si può guardare in avanti. "In proiezione futura con interventi inevitabili dal mondo del turismo su alcuni mercati dell'Europa del nord si potrà ritornare ai numeri del 2011", dice Masini. "Sul fronte Germania occorrerà migliorare il numero dei voli e accordarsi con la compagnia Air berlin affinché faccia prezzi più bassi. Bisognerà tornare in Inghilterra, Svezia, Olanda. la nuova direzione tecnica, sostenuta dagli operatori del turismo, sarà nel 2014 aggredire questi mercati". E continuerà a mantenere un ruolo da leader nell'incoming dalla Russia.


Tornando al piano industriale quadriennale allegato alla procedura di concordato, Masini fa notare come "a fine agosto siamo in linea con i fatturati. La programmazione minore, ma affidata a compagnie caratterizzati da risultato positivo, ci portato a una forte riduzione dei costi, un riassetto organizzativo che porterà a fine anni il segno più come margine operativo dell'azienda. Nel bilancio di primavera ovviamente dovranno essere conteggiati ammortamenti per un milione di euro, che saranno coperti dai ricavi. Rimarrà segno meno per gli interessi bancari". A questo punto, il quasi ex presidente tira fuori un estratto dal bilancio 2012. Vuole dimostrare quali siano le basi da cui il Fellini dovrà ripartire nell'era del post concordato e ville dimostrare, soprattutto, che le fondamenta le ha costruite lui. "E' evidente che questo territorio prevede il ruolo di Bologna e anche di Rimini (anche nel nostro anno peggiore avremo più passeggeri di Ancona, unico scalo regionale per le Marche)". Parla poi di indotto, conteggiato in oltre 970milioni di euro, e di posti di lavoro (oltre 700 tra dipendenti e addetti di tutti gli enti che con il Fellini hanno a che fare). Mette sul piatto sia i 3 milioni di entrate non aviation nel 2012 sia le infrastrutture adatte ad ospitare dai 2,5 ai 3 milioni di passeggi. Contesta l'attività disomogenea, non tanto tra primavera-estate e inverno-autunno quanto tra i giorni della settimana con il picco del sabato. "È evidente che gli 11mila sbarchi dei sabato andrebbero distribuiti meglio".


Dopo aver quindi rivendicato l'utilità anche e soprattutto futura degli investimenti per 22 milioni, a domanda Masini confessa il suo peccato nella gestione di Aeradria: troppa ingenuità. "Abbiamo confidato per tutto il 2011 e per buona parte del 2012 nella possibilità di ottenere il mutuo da 25milioni a lungo termine. Avremmo dovuto capire prima che invece quel mutuo non lo avremmo fatto. Mi sento responsabile delle scelte che abbiamo compiuto, ricordo che la finalità era quella degli investimenti". Masini dice anche di non imputare nulla ai soci pubblici. Salvo sottolineare a un certo punto che "se già nella prima istanza di concordato si fosse data la possibilità ai creditori di convertire i crediti in quote azionarie (ipotesi osteggiata in principio dalla Provincia, ndr) forse adesso la procedura sarebbe già giunta a conclusione". "Dobbiamo ringraziare - aggiunge - il ruolo da regista che ha avuto la Carim", tra i maggiori creditori e dunque tra qualche tempo anche tra i maggiori soci privati (che avranno complessivamente l'80 per cento del Fellini, contro il 20 per cento che resterà ai soci pubblici).


Il presidente uscente ringrazia anche gli albergatori "che furono il motore iniziale nella primavera 2005 e lo sono stati nel corso degli ultimi anni. E' grazie a loro che la media annua dei passeggeri si è alzata dai 220mila che abbiamo trovato al nostro insediamento. Loro hanno dato tanto, pur non avendo partecipato al bando per la ricapitalizzazione. Hanno concorso con modalità diverse. Ha ragione la Rinaldis quando lo dice". E precisa che, quando richiama al ruolo fondamentale del settore turistico nella ripresa del Fellini si riferisce a tutto il sistema a partire dalla Apt che "non può non porsi il problema di maggiori arrivi dall'estero. E se vogliamo compagnie low cost, qualche investimento bisognerà saperlo fare".


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